AUTORE: Devon McCormack
CASA EDITRICE: Self Publishing (Quixote Translations)
GENERE: Contemporaneo
TRADUTTORE: Federica Madarena
Quando ho iniziato a leggere “Trouble” dello scrittore americano Devon McCormack ho avuto subito l’impressione di trovarmi di fronte a un romanzo più maturo e intenso rispetto ad altre opere di questo autore che pure avevo apprezzato. Quella tra Kyle Forsythe e James Warner, infatti, non è una semplice storia tra studente e professore, ma un incontro tra due anime ferite che si riconoscono e cercano di guarirsi a vicenda, trovando nel reciproco amore un modo per farsi forza e riscattarsi da un doloroso passato: "La sua espressione si era trasformata, e avevo passato abbastanza tempo a contemplare il mio passato guardando il mio riflesso in uno specchio per sapere che aspetto avessero il dolore e la sofferenza".
L’autore ha delineato i caratteri dei due protagonisti con delicatezza e sensibilità, indagando le rispettive anime e consentendoci di osservare l’evolversi dei loro desideri e sentimenti. Quando Kyle e James si incontrano il primo giorno di scuola, il diciottenne si prodiga per aiutare quello che scoprirà poi essere il suo professore di inglese, alle prese con pioggia battente e pozzanghere insidiose. Nessuno dei due immagina che le loro vite cambieranno radicalmente nell’arco di poche settimane, ma già con quel primo incontro entrambi iniziano a percepire una particolare connessione.
James è un nerd attraente e imbranato, professore di letteratura, amante delle opere di William Shakespeare e Jane Austen, in procinto di divorziare da una donna che lo ha ferito profondamente e da cui ha subito un condizionamento psicologico tale da indurlo in uno stato di frustrazione.
Kyle, invece, è un diciottenne all’ultimo anno di liceo, con una fama e un atteggiamento, almeno in apparenza, da cattivo ragazzo, ma in realtà molto più sensibile e maturo della sua età. Anche lui nasconde un passato di dolore subito a causa di persone che avrebbero dovuto prendersi cura di lui.
James, molto più attento rispetto alla maggioranza dei suoi colleghi, mostra una spiccata sensibilità nei confronti dei problemi dei propri studenti e questo lo porta a interessarsi a quel ragazzo così schivo nei confronti degli altri, che mostra un’ottima attitudine alla lettura, con uno spirito critico nei confronti di personaggi ed eventi narrati in opere famose che sembra celare un disagio più profondo. Tutto questo, unito alla curiosità di Kyle verso quell’insegnante che lo intriga sempre di più e alle lunghe discussioni sui libri, sulle sofferenze reciproche, sulle aspirazioni per il futuro, dà vita a un’amicizia sempre più intensa che sfocia in un legame che va oltre il confine consentito tra studente e professore.
L’autore ha dimostrato un grande equilibrio nel raccontare lo sviluppo di questo rapporto rispettando i tempi narrativi dello slow burn senza rinunciare alla componente erotica che viene collocata al momento giusto, ovvero quando il desiderio reciproco a lungo trattenuto non può più essere ignorato. Devon ha abituato i lettori dei suoi romanzi a una fisicità immediata e spontanea nelle interazioni tra i due protagonisti. Ma in questo caso la sensualità è uno scoprirsi reciproco da parte di un ragazzo a suo agio con la propria bisessualità, ma per la prima volta alle prese con sentimenti più profondi, e un uomo che sta riscoprendo aspetti della propria sessualità finora ignorati.
Posso concludere affermando che “Trouble” è un romanzo sorprendente, che mostra una decisa evoluzione stilistica da parte dell’autore e un ottimo approfondimento dei personaggi (inclusi i numerosi personaggi secondari che hanno un ruolo importante nella storia), una narrazione intima e brillante nello stesso tempo che ci parla di amicizia, di sentimenti e di rinascita, arricchita da interessanti riferimenti letterari: «Pensavo che l’incontro con James mi avesse portato alla vita, ma in realtà, era come se niente fino a quel momento fosse stato veramente reale. Come se questo fosse tutto ciò per cui valeva la pena vivere, e io non lo avevo veramente saputo, non avrei potuto saperlo, finché non lo avessi sperimentato di persona».
VALUTAZIONE: 5/5
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