lunedì 9 novembre 2020

Storie di Tucker Springs (Volumi 5-6)

TITOLO: Mai un eroe; Quando si cade 
SERIE: Tucker Springs #5 #6 
AUTORE: Marie Sexton; L.A. Witt 
CASA EDITRICE: Triskell Edizioni 
GENERE: Contemporaneo 
TRADUTTORE: Chiara Fazzi; Eloriee 
Proseguo la lettura della serie “Tucker Springs” con due storie molto diverse tra loro, ma indubbiamente ricche di dolcezza e romanticismo, oltre che di un po' di sofferenza. 
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“Mai un eroe” di Marie Sexton è, a mio avviso, il romanzo più bello di questa serie, perché con toccante sensibilità affronta temi delicati delineando due personaggi veri, straordinariamente sinceri e che si fanno amare per la disarmante tenerezza dei loro sentimenti. Marie Sexton conferma anche in questo caso la sua capacità di indagare a fondo l'animo dei protagonisti, creando storie complesse e controverse, in cui non mancano elementi di sofferenza, compensati da sentimenti autentici e profondi. 
La narrazione con P.O.V unico in prima persona ci proietta immediatamente nella mente del ventottenne Owen Meade, ragazzo timido e solitario. Impossibile non provare nei suoi confronti una grande empatia, mentre in modo incerto e impacciato si affaccia alla finestra per osservare i movimenti intorno alla sua casa, limitandosi a guardare senza intervenire. La sua vicina di casa, Regina, infatti, sta traslocando e Owen prova un certo rimpianto per non essere mai riuscito ad avvicinarla e a parlare con lei per approfondirne la conoscenza, si illude che in qualche modo avrebbe potuto innamorarsi di lei, magari ascoltandola suonare il piano. 
Pian piano, la narrazione ci fa comprendere meglio le motivazioni che sorreggono i malinconici pensieri di questo ragazzo: fin da adolescente è sempre stato consapevole della propria attrazione verso gli uomini, ma in qualche modo rifiuta la propria omosessualità, non vuole una relazione con un uomo e preferirebbe sposare una donna per costruirsi un'esistenza considerata normale e non deludere nuovamente sua madre. 
La severa figura materna appare subito come la causa principale del groviglio di insicurezze e paure di Owen: lei non lo ha mai accettato per come è, per il suo braccio amputato fin dalla nascita, per la sua balbuzie, gli ha fatto sempre pesare la sua diversità e il ragazzo finisce per colpevolizzare e fustigare se stesso invece che rinfacciare alla madre la sua scarsa sensibilità. 
Il giovane sembra davvero senza speranze e continua a crogiolarsi nel suo dolore interiore, fino a quando Nick Reynolds, il suo nuovo vicino di casa, non bussa alla sua porta e inizia a incrinare la sua claustrofobica barriera. 
Nick è il prestante veterinario di Tucker Springs, già comparso nel secondo volume di questa serie, “Un'occasione di seconda mano”, in cui aveva mostrato tutta la sua affabilità nel dare sostegno al suo segretario Paul e nell'incentivarlo a riprendere gli studi per diventare tecnico veterinario. Possiamo, ora, conoscerlo meglio: attraente e sicuro di sé, ma dolce e gentile nello stesso tempo, grande amante degli animali, disposto anche a farsi cacciare dal padrone di casa pur di accogliere un cane bisognoso di cure. 
Tra Owen e Nick nasce fin da subito una bella amicizia. L'atteggiamento rassicurante di Nick riesce finalmente a far sentire Owen a proprio agio, come non gli era mai capitato prima, soprattutto perché Nick non guarda il suo braccio con imbarazzo, lo tratta con naturalezza facendogli comprendere quanto lui sia molto di più di un arto amputato. E quando Owen conosce June, la sorella minore di Nick, ragazza vitale e piena di forza d'animo ed energia nonostante abbia lo stesso difetto, la vita del giovane inizia a cambiare radicalmente. Inizia a frequentare con lei alcune lezioni di piano e si esercita a casa, approfittando della musica per stare più vicino al bel veterinario, nei cui confronti inizia a provare una profonda attrazione e un sentimento sincero, riuscendo finalmente ad accettarsi. 
L'autrice stupisce con la sua scrittura avvolgente, intensa, densa delle struggenti e malinconiche emozioni di Owen e Nick, due personaggi che devono affrontare nelle proprie esistenze cambiamenti importanti. L'evoluzione interiore di Owen è quella che colpisce maggiormente per il suo immediato impatto emotivo e per i piccoli, ma significativi passi in avanti: il suo terrore nel relazionarsi con il mondo esterno e la paura di essere giudicato e guardato come un essere deforme sembrano finalmente attenuarsi, mentre la sua balbuzie inizia a mantenersi su livelli di guardia nel tentativo di tenere a freno il nervosismo. Owen riesce poco alla volta a conoscere e a stringere amicizia con alcuni abitanti di Tucker Springs e a capire che il mondo non è quella foresta ostile che ha sempre immaginato a causa delle esperienze adolescenziali: «Mi ci erano voluti ventotto anni, ma stavo iniziando a imparare una delle più grandi lezioni della mia vita: il liceo non era il riflesso della vita reale. Le persone di solito erano buone». 
All'orizzonte si profila un importante banco di prova per Owen che segna in qualche modo la sua maturazione e gli permette di abbattere quel muro di paure che lo aveva sempre bloccato facendo emergere una straordinaria sensibilità. In questa seconda parte, l'autrice lascia trapelare il segreto di Nick che in qualche modo aveva cercato di farci intuire nei primi capitoli, quando aveva mostrato la sua ritrosia nello stringere con Owen qualcosa che andasse al di là dell'amicizia. Allo svelarsi di quel segreto, la descrizione della reazione di Owen è un'intensa parabola ascendente: un'umanissima paura iniziale, mista a un certo sconforto, cede il posto al tentativo di comprendere meglio e di superare i propri limiti mentali, fino a quando i sentimenti per Nick emergono in modo così prepotente che Owen capisce che è arrivato il momento di tirare fuori il coraggio e trovare in se stesso l'eroe che sempre aveva cercato negli altri: «Nick si piegò di nuovo sopra la pentola, per inalare il vapore che saliva dalla salsa. “Amo questo profumo”. 
E io amo te. Quel pensiero arrivò spontaneo, così stranamente fuori posto eppure così forte e sincero che, per un attimo dimenticai di mescolare i mirtilli. 
Lo amavo. Amavo il suo sorriso, il suo modo di scherzare e di voler bene e sua madre. Amavo tutto di lui, della sua famiglia e di quella giornata. Mi sentivo a casa. In pace. Del tutto completo, amato e accettato. Ma non riuscii a dirlo. Non riuscii a metterlo in parole. Mi concentrai invece sulla salsa, sui profumi fruttati dello zucchero e della cannella, e su quello aspro della frutta matura.» 
Il romanzo ci mostra la grande forza di Owen, la sua capacità di rinnovarsi e mettere insieme i propri pezzi e quelli di Nick; dopo aver abbattuto i propri muri, è tempo di abbattere quelli dell'uomo che ama e di costruire insieme l'esistenza serena che meritano: «Non gli diedi il tempo di protestare. Lo baciai invece, con forza e insistenza, mettendoci ogni briciola della mia frustrazione. Ero distrutto e volevo che mi lui mi aiutasse a rimettere insieme i pezzi. Volevo che sentisse la mia disperazione. Che sapesse quanto bisogno avevo di lui e che accettasse il fatto che anche lui aveva bisogno di me. Perché era così. Che fosse pronto ad ammetterlo oppure no, sapevo nel mio cuore che io colmavo un vuoto nella sua vita, proprio come lui nella mia, Ne avevo avuto abbastanza della sua sciocca nobiltà d'animo e delle sue scuse. Lui mi rendeva felice come nessun altro. Volevo fare lo stesso con lui. Lo implorai, col mio bacio, di concedermi quell'occasione». 
Di questo romanzo ho amato praticamente ogni cosa, ma mi ha colpito particolarmente la caratterizzazione dei personaggi secondari: l'autrice non fa sconti nei confronti della madre di Owen, la tratteggia quale figura meschina e insensibile, ma indubbiamente non la lascia impunita. Quasi a compensare tanta grettezza d'animo, emergono tutti gli altri personaggi profondamente positivi: Nathan, il segretario dello studio di agopuntura, malizioso e sfacciato all'inizio, ma poi sincero amico di Owen e generoso consigliere; June, cui ho accennato sopra, solare, energica, portentosa; i genitori di Nick, affabili e gentili; il padre di Owen, che si rivela particolarmente sorprendente verso il finale. 
“Mai un eroe” è una bellissima ed emozionante storia di rivalsa e perdono, ricca di passione e amore profondo, un invito a non farsi scoraggiare dai propri limiti fisici e mentali e a non farsi sopraffare dagli inutili sensi di colpa, cercando di raggiungere una meritata serenità. 
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In “Quando si cade” di L.A. Witt abbiamo la possibilità di conoscere meglio il personaggio di Nathan, il giovane, malizioso ed esuberante segretario dello studio medico dell'agopuntore Michael Whitman, nonché generoso e leale amico di Owen. In questo romanzo che lo vede come protagonista, l'autrice ci presenta diverse altre sfumature del suo carattere. Maniaco del controllo, perfezionista quasi ossessivo, dopo due disastrose relazioni teme di legarsi di nuovo e preferisce attendere qualche anno, consapevole che anche i rapporti più stabili rischiano di incrinarsi. 
Nathan mostra una grande passione per l'equitazione, coltivata sin da piccolo, e ha risparmiato diversi anni prima di potersi permettere l'acquisto di un cavallo tutto suo. È talmente orgoglioso ed emozionato per la sua splendida puledra Zarina che freme per poter finalmente cavalcare con lei, sognando di poterlo fare tutta l'estate. Purtroppo, la prima cavalcata non va come sperato: un motociclista taglia loro la strada, Zarina si spaventa e Nathan cade rompendosi una gamba (e fratturandosi una mano dopo aver sferrato un pugno al motociclista). 
Ryan ama girare per il mondo e non ha, al momento, alcuna intenzione di mettere radici e di fermarsi in uno stesso posto per più di due anni di seguito. Quando, a bordo della sua moto, si rende conto di aver fatto cadere un ragazzo da cavallo, non esita a prestargli immediato soccorso, beccandosi anche un pugno ben assestato, e in preda ai sensi di colpa per avergli causato un infortunio, offre tutto il suo aiuto durante la guarigione. 
Dopo una prima fase di rabbia e spavento, Nathan si mostra sempre più propenso ad accettare l'aiuto di Ryan, che vorrebbe imparare a cavalcare e tenere allenata Zarina durante l'estate, considerato che il suo padrone è impossibilitato a farlo. Gli allenamenti sono un'occasione per i due ragazzi per conoscersi meglio e per stringere un'amicizia che diviene ben presto qualcosa di più profondo. 
Con la sua consueta scrittura fluida e lineare, l'autrice ci racconta una storia molto dolce e romantica lasciando intravedere una certa evoluzione dei protagonisti. Nella prima parte, infatti, mentre la narrazione ci mostra il modo con cui si sviluppa l'amicizia tra i due ragazzi, le loro confidenze, i ricordi adolescenziali, le lunghe chiacchierate sui temi più disparati, possiamo osservare un Nathan inizialmente dubbioso e poi sempre più convinto e coinvolto e un Ryan, dapprima timoroso e poi molto più deciso. I paletti che avevano eretto intorno alle loro esistenze circa la possibilità di stringere legami sentimentali stabili iniziano gradualmente a incrinarsi. 
Nathan si è sempre rifiutato di dipendere dagli altri e anche con una gamba ingessata cerca, spesso invano, di fare tutto da solo. Eppure accetta con spontaneità l'aiuto di Ryan, che interagisce con naturalezza con lui senza farlo sentire un invalido. 
La seconda parte vede Nathan, sempre più attratto e intrigato da Ryan, cedere finalmente alla passione nei suoi confronti. Come sempre, l'autrice riesce a esprimere l'erotismo tra i due protagonisti con grande intensità lasciando trapelare emozioni che si fanno sempre più solide e vere. 
Posso dire di aver amato molto la caratterizzazione di entrambi i protagonisti. Ryan, libero e nomade, gentile e affabile, deve iniziare a fare i conti con cosa significhi davvero non avere radici in nessun posto, oltre a capire se realmente riuscirà un giorno a sentirsi a casa: «Scese di nuovo il silenzio e continuammo entrambi a guardare il cielo. 
Fui io a spezzarlo, la voce a malapena un sussurro. “Credi che metterai mai radici da qualche parte?” 
Scrollò le spalle. “Non lo so. Non sono mai stato in un luogo in cui mi sentissi a casa, capisci?” 
“Da nessuna parte?” 
“Da nessuna parte”, Riprese ad accarezzarmi distrattamente il braccio, “Da un lato, credo che sarei felice di macinare asfalto finché non sarò troppo vecchio per continuare a farlo. D'altro canto, una parte di me pensa che forse sono alla ricerca di qualcosa che non ho ancora trovato”». 
Nathan, adorabile testardo, aveva sempre mostrato una grande sicurezza che nascondeva molte incertezze e paure. Il suo terrore di affrontare un altro legame fallimentare deve fare i conti con ciò che sta iniziando a provare per Ryan e con la paura che lui un giorno possa andare via: «C'era qualcosa tra noi in quel momento, qualcosa di inconfessato, nascosto in un angolino buio ad aspettare che uno dei due lo portasse alla luce. Era spaventosamente familiare e, allo stesso tempo, intrigantemente alieno. Come una parola sulla punta della lingua che non riuscivo proprio a ricordare, ma che mi sarebbe sembrata ovvia non appena l'avessi sentita». 
“Quando si cade” è, dunque, un romanzo che mi ha fatto davvero sognare ed emozionare per la dolcezza dei sentimenti espressi dai protagonisti, per la loro paura di affrontare i cambiamenti, per l'intensità con cui hanno mostrato la reciproca passione. 

VALUTAZIONE 
Mai un eroe: 5/5 
Quando si cade: 4+/5

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