giovedì 24 febbraio 2022

“Il patto di Natale” di Keira Andrews

TITOLO: Il patto di Natale (Titolo originale: “The Christmas Deal”)
AUTORE: Keira Andrews
CASA EDITRICE: Triskell Edizioni
GENERE: Contemporaneo
TRADUTTORE: Chiara Casaburi
“Il patto di Natale” dell’autrice canadese Keira Andrews può essere collocato all’interno del filone dei romanzi ambientati durante il periodo delle feste natalizie, ovvero quei momenti in cui le persone sono pervase da sentimenti positivi e buona volontà. Eppure, nonostante siano presenti i necessari riferimenti a tale periodo, mi risulta difficile classificare questo libro come semplice “novella natalizia”.
È la storia di due uomini, Seth Marston e Logan Derwood, alle prese con le loro solitudini e frustrazioni, con il bisogno di superare i propri ostacoli, soprattutto mentali, e di ritrovare se stessi. Un incontro fortuito dà origine a un patto che prevede il trasferimento di Logan a casa di Seth per il periodo delle feste e un finto fidanzamento fra i due, facendo emergere, in realtà, il profondo desiderio di formare una famiglia con qualcuno di speciale che sia sempre al proprio fianco.
Logan è uno dei personaggi più complicati che io abbia mai incontrato. Sicuramente una buona parte della sua complessità è da ricondurre agli eventi che hanno caratterizzato la sua vita. Anni di missioni in Iraq come Marine, un incidente che gli ha lasciato numerose cicatrici, non solo fisiche, un matrimonio con una donna che si era presa cura di lui durante la degenza in ospedale, celebrato troppo in fretta e terminato con la morte di lei, un figlio acquisito, Connor, arrabbiato e irrequieto, la difficoltà di trovare un lavoro e una imminente minaccia di sfratto. Questi eventi avversi hanno sicuramente inciso profondamente sul carattere di Logan rendendolo a volte imperscrutabile. Ma l’autrice è riuscita a delineare con grande efficacia non solo il suo carattere, ma anche il percorso che ha dovuto affrontare lasciandosi andare e mettendo pian piano in gioco le sue convinzioni. Logan vuole mostrarsi forte e orgoglioso, cerca di cavarsela da solo rifiutando la carità di chiunque, ma dentro di sé cela una grande fragilità, uno strisciante senso di colpa verso la moglie appena morta, una sensazione di inadeguatezza e di vergogna per il fatto di non trovare lavoro e non poter provvedere a Connor come vorrebbe.
La Andrews ci mostra le spiazzanti convinzioni di Logan legate alla sua sessualità, il suo considerarsi etero a tutti i costi, nonostante abbia avuto diversi rapporti sessuali con altri uomini, perché non potrebbe mai avere una relazione con qualcuno che non sia una donna. E nel mostrarci la paura di Logan di oltrepassare determinati confini, l’autrice si scaglia contro i pregiudizi verso la bisessualità e contro la mascolinità tossica che spesso impedisce alle persone di vivere pienamente i propri sentimenti. Indubbiamente, ho amato molto il modo con cui l’incontro con Seth costituisca un punto di svolta per Logan tale da mostrargli una diversa visione delle relazioni sentimentali.
Per ciò che riguarda Seth, ho avvertito fin da subito una particolare empatia nei suoi confronti. In particolare, ho compreso il suo voler essere ordinato e preciso a tutti i costi, come se dovesse da un momento all’altro aspettarsi il severo giudizio di qualcuno, per poi scoprire da quale famiglia provenisse e il modo con cui era stato trattato. L’autrice è riuscita a far percepire in ogni minima sfumatura i suoi problemi nel lasciarsi andare, frutto della rigida educazione ricevuta, i suoi sensi di colpa verso il sesso e i rapporti occasionali, ma nello stesso tempo ci ha permesso di ammirarne la profonda generosità e il suo volersi legare a una sola persona da amare.
Con questo romanzo Keira Andrews conferma, dunque, di essere un’autrice capace di andare oltre gli stereotipi risultando sempre autentica e vera. Con una scrittura avvolgente e ricca di introspezione e poetica malinconia, ha dato vita a due protagonisti con un bagaglio emotivo non indifferente, riuscendo a gestire con maestria le loro interazioni attraverso momenti intimi e intensi, accompagnati non solo da un erotismo sensuale, passionale e a volte anche giocoso, ma anche da un commovente e confortante confronto. Ho amato il modo con cui Seth si è approcciato a Logan cercando di sostenerlo e aiutarlo senza farlo sentire di peso, non solo accogliendolo in casa insieme a Connor, ma dandogli utili consigli su come gestire un adolescente triste e irrequieto. Nello stesso modo mi ha intenerito l’atteggiamento protettivo di Logan verso Seth, quando cerca di iniziarlo al sesso occasionale al solo fine di farlo stare bene o nel momento in cui si rende conto di odiare chiunque faccia soffrire l’uomo cui si sta affezionando sempre di più. Seth e Logan devono far finta di avere una relazione per spingere Angela, l’amministratrice delegata della società presso cui Seth lavora da anni a concedergli una promozione. Ma il legame fatto di attrazione, affetto, sostegno, rende quella finzione sempre più vera e autentica, molto più di quanto i due uomini riescano ad ammettere l’uno con l’altro.
I due uomini sono accompagnati da un ben nutrito gruppo di personaggi secondari, molto ben delineati, tra cui Jenna, sorella di Logan e amica e collega di Seth, dalle cui azioni molto istintive ha origine tutta la vicenda, e Connor, figlio acquisito di Logan, studente geniale, insofferente nei confronti del patrigno per tutta una serie di motivi che l’autrice ci farà comprendere al momento opportuno.
“Il patto di Natale” è, quindi, molto più di un romanzo natalizio, è una storia di crescita interiore e di conforto che vede due protagonisti indimenticabili percorrere una difficile strada per superare i propri ostacoli e riuscire a lasciarsi andare l’uno con l’altro, affiancati da un ragazzino che saprà rivelarsi davvero sorprendente.

VALUTAZIONE 4,5/5

mercoledì 9 febbraio 2022

“Finding Home” di Sloane Kennedy

TITOLO: Finding Home
SERIE: Finding #1
AUTORE: Sloane Kennedy
CASA EDITRICE: Quixote Edizioni
GENERE: Contemporaneo
TRADUTTORE: Erika Arcoleo
“Finding Home” è il primo volume di “Finding”, una serie di Sloane Kennedy ambientata a Dare, una cittadina nel sudovest del Montana. È un luogo che, almeno inizialmente, si caratterizza per la sua chiusura e intolleranza, in cui gli abitanti sembrano accettare passivamente tale situazione senza reagire, almeno fino a quando alcuni di essi non cercheranno di svegliarsi e combattere per cambiare le cose.
La prima storia vede come protagonisti tre uomini, Rhys Tellar, Callan Bale e Finn Stewart, che sembrano totalmente bloccati a causa delle loro infelicità personali, ma la cui connessione, che inizia a manifestarsi fin dal primo incontro, appare come l’elemento decisivo per cominciare a sciogliere alcuni nodi. L’autrice, con la sua scrittura fluida, coinvolgente e densa di emozioni, delinea con grande abilità il carattere di questi tre uomini mostrandoci la particolare evoluzione del loro rapporto e il legame di fiducia che li porta a confidarsi reciprocamente.
Rhys, un ex poliziotto che ha dovuto scontare due anni di prigione, si svela un po’ alla volta, apparendo inizialmente come un uomo disilluso e arrabbiato, il cui unico obiettivo è la vendetta nei confronti del suo ex amante e partner di lavoro che lo ha tradito nel modo più crudele causando la morte di quattro persone. Non avverte il bisogno di legami affettivi stabili, non ha mai avuto una famiglia di riferimento o un amante a cui tenesse davvero, è afflitto dall’idea di non essere abbastanza per qualcuno e di non sentirsi a casa in nessun luogo. Eppure, quando si ritrova al CB Bar Ranch, di proprietà della famiglia di Callan, per trascorrere sei mesi di libertà vigilata, dopo un iniziale momento di rifiuto, riesce a entrare subito in sintonia con Finn e a coglierne l’infelicità, così come riesce ad abbattere i muri innalzati da Callan. L’autrice ha riservato a questo personaggio un percorso importante in cui la disillusione iniziale cede il posto a una profonda generosità che lo porta a dimenticarsi della propria vendetta e a sentirsi sempre più legato a quel luogo e alle vicende di quei due uomini di cui si sta innamorando.
Finn, il bellissimo e giovane cowboy che lavora nel ranch fin da quando era un ragazzino, cattura immediatamente l’attenzione del lettore con la sua spontaneità e la sua giocosa sensualità. È un ragazzo che ha dovuto subire molti torti dalla vita e deve convivere con il suo amore apparentemente non corrisposto nei confronti di Callan, oltre che con il sentirsi discriminato per la sua omosessualità all’interno di una città che non accetta il fatto che lui non segua le regole prestabilite. Tutto ciò che desidera è un futuro sereno con un compagno vicino, ma teme che lasciare Callan significhi affrontare l’ignoto. È il personaggio più puro, quello che rimane coerente con se stesso fino alla fine e che riesce a prendere consapevolezza di ciò che desidera anche grazie a Rhys.
Callan, l’aitante e scontroso ranchero, ha sempre vissuto una bugia, ha costruito un muro intorno a sé che neppure Finn è riuscito a demolire fino in fondo. Ma l’attraente ex poliziotto con il suo fare provocante e seducente inizia a far incrinare le sue difese, a far uscire fuori ciò che ha sempre nascosto per paura che ciò gli avrebbe impedito di svolgere il suo lavoro.
L’autrice, con una narrazione dal ritmo serrato e capace di tenere desta l’attenzione del lettore fino all’ultima pagina, è riuscita a dosare bene tutti gli elementi, tra cui la tensione erotica tra i protagonisti, la loro passionalità, il reciproco sostegno e conforto. In particolare, ho amato molto il modo con cui sono stati invertiti i ruoli dei tre protagonisti man mano che la situazione si evolveva. Se la spinta iniziale arriva da Rhys, che con il suo modo di fare diretto e provocatorio porta un po’ di luce in quella cittadina così chiusa, sarà poi compito di Callan farsi forza e prendere in mano la situazione se non vorrà perdere i due uomini di cui è ormai innamorato.
“Finding Home” è, dunque, un emozionante inizio di una serie interessante che, attraverso le sue storie particolari e ricche di sentimenti, ci mostra l’evoluzione di una piccola cittadina verso un clima di maggiore accettazione.
VALUTAZIONE 4,5/5

lunedì 7 febbraio 2022

“Diplomazia” di Zahra Owens

TITOLO: Diplomazia (Titolo originale “Diplomacy”)
AUTORE: Zahra Owens
CASA EDITRICE: Dreamspinner Press
GENERE: Contemporaneo
TRADUTTORE: Rossella Fortuna
Pubblicato alcuni anni fa, “Diplomazia” è un romanzo che ho scoperto solo recentemente e che mi ha subito incuriosito per la peculiare ambientazione all’interno del mondo diplomatico. Man mano che proseguivo con la lettura ho iniziato a provare sensazioni particolari che mi hanno fatto comprendere che questo libro sarebbe rimasto ben impresso nella mia mente.
Lucas Carlton e Jack Christensen sono due protagonisti speciali con cui sono riuscito subito a entrare in sintonia, dal momento che l’autrice è stata particolarmente abile nel farmi percepire tutte le loro emozioni e i loro timori. Sono due uomini in apparenza destinati a seguire lo stesso percorso, una carriera diplomatica di successo che impone di avere al proprio fianco la moglie giusta che sappia gestire ogni aspetto della vita pubblica di un bravo ambasciatore, anche se ciò significa nascondere la propria natura e seppellire ogni altro desiderio.
L’americano Jack, il più anziano dei due, già da molti anni frequenta questo mondo, avendo capito già dal liceo che avrebbe voluto diventare un diplomatico per seguire le orme del padre. Ha represso fin da subito la propria omosessualità e ha scelto di frequentare l’affascinante Maria, divenuta poi sua moglie. La sua carriera è proseguita molto velocemente e poco prima dei quarant’anni è riuscito a diventare ambasciatore USA presso il Belgio, uno dei più giovani nel suo campo. Jack sembra avere tutto, un lavoro che gli procura grandi soddisfazioni, un’ampia conoscenza delle lingue, una bella moglie. Eppure dopo quindici anni di matrimonio non può fare a meno di pensare che qualcosa manchi nella propria vita.
Il britannico Lucas è un ragazzo pieno di entusiasmo e vitalità, che ha iniziato da poco la carriera diplomatica presso l’Ambasciata inglese in Belgio, ma che sembra già destinato al successo. Al contrario di Jack, ha cercato di non reprimere la propria natura e ha frequentato altri uomini, ma quando si è reso conto che per dare un senso al proprio impegno lavorativo doveva avere necessariamente una fidanzata al proprio fianco, ha cominciato a frequentare una giovane americana, Lucy. Non è felice di nascondere i suoi desideri e di fingere con quella ragazza, ma l’ambiente conservatore da cui è circondato non sembra dargli altra possibilità.
Con una scrittura fluida, semplice ed efficace l’autrice descrive con grande partecipazione l’incontro tra Jack e Lucas a un ricevimento presso l’Ambasciata americana a Bruxelles e l’effetto che questo primo incontro ha sulle vite dei due uomini. A tal fine il romanzo viene suddiviso in tre parti, corrispondenti alle tre fasi di una trattativa diplomatica: apertura dei negoziati, fase di stallo, ripresa delle trattative.
Quando Jack e Lucas si incontrano e iniziano a conoscersi e a diventare amici, non possono nascondere l’attrazione che provano l’uno per l’altro, i desideri lungamente repressi, i sentimenti che quasi subito iniziano a farsi strada nei loro cuori. Avviano, dunque, quei negoziati personali che li portano a intrecciare una relazione che diventa molto più di un’ardente passione, perché quando sono insieme ritrovano una rassicurante dimensione fatta di intimità e affetto. Anche se ciò significa mentire alle proprie compagne, perché in realtà il vero tradimento è quello che sono stati costretti a compiere nei confronti della propria natura a causa dell’ambiente conservatore da cui sono oppressi.
È impossibile, dunque, non affezionarsi a Jack e Lucas. Ho fatto il tifo per loro mentre cercavano, pur nascondendosi, di coltivare un rapporto che diventava sempre più profondo, anche nelle situazioni più critiche, mentre tentavano di trovare un equilibrio tra il desiderio di stare insieme e la paura di perdere ciò per cui si erano sempre sacrificati. Ho apprezzato il modo con cui l’autrice ha descritto i loro approcci erotici fatti soprattutto di scoperta e liberazione e ho sofferto quando il destino è intervenuto separandoli per poi farli ritrovare nel momento in cui le circostanze erano divenute più favorevoli.
La seconda parte rappresenta il modo con cui l’autrice ha voluto ricompensare i sacrifici e le sofferenze di questi due uomini mostrandoci il modo con cui hanno dovuto riconsiderare e rivoluzionare le loro vite per scrollarsi definitivamente di dosso il peso della finzione. Nel rappresentare il percorso congiunto di Jack e Lucas, che si ritrovano come se non fossero davvero trascorsi più di due anni dalla loro separazione, a dimostrazione dell’autenticità dei loro sentimenti, l’autrice sembra volere chiudere il cerchio su molte questioni rimaste aperte nella prima parte, dimostrandoci che alcune cose erano molto diverse da ciò che sembravano. Molto ben delineati anche i personaggi secondari che hanno un grande impatto sulle vicissitudini dei protagonisti.
“Diplomazia” è, quindi, un romanzo sorprendente e denso di emozioni, che ci narra di un sentimento che sembra resistere al trascorrere del tempo e alle difficoltà, una storia ricca di riferimenti alla situazione politica dei primi anni del duemila – ovvero il periodo in cui il romanzo è presumibilmente ambientato – e in alcuni casi anche profetica.
VALUTAZIONE 4,5/5